Formaggio e colesterolo, i risultati sorprendenti di una nuova ricerca

Formaggio e colesterolo. Siamo sempre stati abituati a pensare che chi è genericamente portato ad avere un livello di colesterolo “cattivo” (LDL) troppo alto, dovrebbe evitare i formaggi, soprattutto quelli stagionati e particolarmente grassi. Una nuova ricerca ci svela qualcosa di molto diverso.
Formaggio e colesterolo: lo studio di Copenaghen
La ricerca sul rapporto tra formaggio e colesterolo è stata portata avanti dall’Università di Copenaghen (Department of Nutrition, Exercise, and Sports) e pubblicata recentemente sulla rivista scientifica “American Journal of Clinical Nutrition“. Lo studio è stato effettuato su 139 volontari, molti dei quali, per dodici settimane, hanno integrato il formaggio nella propria dieta. Un primo gruppo ha assunto ogni giorno 80 grammi di prodotti caseari stagionati e particolarmente grassi. Al secondo gruppo, invece, sono state somministrate eguali porzioni di formaggio morbido e magro. Infine, ad un terzo gruppo, è stata sottoposta una dieta priva di formaggi ma ricca di carboidrati. I risultati sono stati sorprendenti.
Al termine della sperimentazione sono stati analizzati i livelli di trigliceridi, insulina, zuccheri e colesterolo in tutti i volontari. Per capire quanto e se fossero ingrassati, a tutti è stata anche monitorata la circonferenza della vita. Ebbene, finita la parte sperimentale dello studio, le analisi hanno dimostrato inequivocabilmente che non solo i volontari dei due gruppi che avevano assunto formaggio non avevano messo peso, ma i livelli di colesterolo cattivo e di trigliceridi erano invariati. Ciò che ha davvero stupito i ricercatori, tuttavia, è stato un dato che non si aspettavano di certo. Nel gruppo dei formaggi stagionati, infatti, è stato constatato un aumento del colesterolo cosiddetto buono (HDL). Sembra dunque che chi ha problemi di colesterolo dovrebbe preferire formaggi stagionati e grassi a quelli magri e morbidi.
Lo studio è stato finanziato dai seguenti enti: Danish Dairy Research Foundation, Danish Agriculture and Food Council (Danimarca), National Dairy Council (Stati Uniti), the Dairy Farmers of Canada (Canada), Centre National Interprofessionel de l’Economie Laitière (Francia), Dairy Australia (Australia), and Nederlandse Zuivel Organisatie (Paesi Bassi).