Le alici di menaica, presidio slow food

Le alici di menaica, prodotto tipico cilentano e presidio slow food. Alzi la mano chi di voi non ha mai sentito parlare di questa prelibatezza. Considerato il prodotto gastronomico di punta dello splendido comune di Pisciotta e della suggestiva Pollica, le alici di menaica prendono il nome da una particolare tecnica di pesca e di lavorazione, portata avanti da una manciata di pescatori che continuano ad utilizzare i metodi tradizionali dei loro avi.
Se vi trovate a Pisciotta nei mesi primaverili ed estivi, recatevi di buon mattino nella zona della Marina. Qui potrete acquistare da uno dei pescatori della zona delle alici appena pescate. In alternativa potrete acquistarle in uno dei negozietti presenti nel borgo cilentano.
Il prezzo delle alici di menaica si aggira intorno ai 70 euro al chilo. Il costo elevato è giustificato proprio dall’antichissimo metodo di pesca artigianale. Nel mare che lambisce la costa di Marina di Pisciotta si avventurano, nel periodo da aprile ad agosto, non più di otto imbarcazioni che, attraverso una speciale rete a maglie larghe (chiamata, per l’appunto “menaica”), pescano solo gli esemplari di alici più grossi. È lì sulle barche, dopo aver tirato su a mano le reti, che vengono pulite le alici per poi essere trasportate sulla terraferma all’interno di recipienti di legno, senza aggiunta di ghiaccio.
Alla pesca segue la lavorazione, che va eseguita immediatamente. Le alici devono vengono lavate in salamoia e poi pressate, insieme al sale, in speciali recipienti di terracotta. La vendita avviene non prima di tre mesi di stagionatura.
Le alici di menaica possono essere mangiate così come sono oppure divenire l’ingrediente principe di piatti prelibati. Possono essere fritte oppure cotte insieme al sugo per una spaghettata di mare. Alcuni piatti tipici cilentani prevedono l’utilizzo di alici di menaica. Tra questi il cauraro, un antico piatto contadino, preparato con alici fresce, alici di menaica, patate, cicorie, fave e finocchietto selvatico.