NAS di Bologna: sequestrate cinque tonnellate di alimenti

I NAS di Bologna hanno emesso un comunicato dove informano i cittadini circa un sequestro di cinque tonnellate di alimenti. La confisca è stata effettuata dopo verifiche in seguito alle quali si è constatato che gli alimenti in questione non rispettavano le norme igieniche previste dalla legge.
NAS di Bologna: operazione Sapori d’autunno
I NAS di Bologna hanno chiamato l‘operazione “Sapori d’autunno”, in quanto i prodotti esaminati sono quelli tipici della stagione autunnale. L’iniziativa del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute ha interessato ben 30 aziende collocate nelle province di Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Tra le imprese esaminate, in nove sono state riscontrate delle pesanti irregolarità.
La violazione delle norme basilari concernenti la corretta conservazione degli alimenti, in cui si sono imbattuti i carabinieri, ha portato alla sospensione di due attività commerciali, situate in provincia di Bologna e in provincia di Ravenna. Sono state inoltre poste sotto sequestro circa 5 tonnellate di alimenti tra le quali carni suine, carni bovine, selvaggina, salumi e formaggi, funghi e tartufi. Il valore complessivo della merce è superiore a 300.000 euro.
Inoltre, nella provincia di Ravenna, sono stati confiscati più di 150 kg di tartufo e oltre 2 tonnellate di spezie, salumi e carni. I prodotti erano per la maggior parte scaduti, anche da anni, malamente conservati e, in molti casi, non possedevano le corrette certificazioni circa la provenienza.
In ultimo, nelle province di Bologna e Forlì-Cesena, i NAS di Bologna hanno requisito oltre 3000 confezioni di ragù e sughi a base di selvaggina nelle quali, dopo le analisi, è stata rilevata una presenza di piombo superiore a quella consentita dalla legge. L’operazione ha riguardato cinque differenti aziende. Nei depositi sono state inoltre trovati 300 kg di carni di selvaggina, 300 kg di funghi porcini congelati e tartufi sottolio e 800 kg di confetture e sughi a base di funghi che non recavano le informazioni circa la tracciabilità e che, in molti casi, erano scaduti da molti mesi.
Il comunicato stampa dei NAS di Bologna è datato 16 novembre 2016. L’operazione segue quella avvenuta nella provincia salernitana agli inizi del mese di ottobre.